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La tela costituisce il modello per la decorazione del vasto soffitto della chiesa veneziana di Santa Maria di Nazareth, detta dei Carmelitani Scalzi, Giambattista Piazzetta e Mattia Bortoloni forse l'opera più sbalorditiva di Giambattista Tiepolo nel campo della decorazione sacra. Andata distrutta a causa di una bomba austriaca il 28 ottobre 1915, sopravvivono solo alcune porzioni della parte inferiore della volta, conservati alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. A questa impresa decorativa tanto straordinaria quanto complessa prende parte anche il quadraturista Mengozzi Colonna, limitatamente all'ambientazione architettonica. Il soggetto rimanda al miracoloso trasporto della casa di Nazareth, in cui era vissuta Maria, dalla Terra Santa a Loreto, dove sarebbe sorto un santuario sotto la protezione dei carmelitani.

La composizione è estremamente vivace e di potente effetto illusionistico: la scena, cui assistono gli spettatori affacciati ad una balconata in basso, risulta animata da una forte impressione di movimento, come se la schiera angelica che sorregge la santa casa avanzasse verso l’osservatore. Tiepolo rappresenta la Vergine nella posa di un'Annunciata mentre un angelo, recante un giglio, scende in picchiata verso di lei.