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Il dipinto, tra i primi del catalogo di Sebastiano del Piombo, è stato attribuito sia a Giorgione sia al momento iniziale di Tiziano, a conferma della stretta affinità nei linguaggi dei tre artisti intorno al 1508. Apprezzabile è infatti l’ispirazione giorgionesca del paesaggio, arricchita dal ricordo delle stampe di Dürer, circolanti in città. La testa di san Giuseppe, rubata nel 1849 e mai ritrovata, è interamente di restauro.