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Banner della mostra Corpi Moderni: sullo sfondo l'uomo vitruviano di Leonardo da Vince

Corpi moderni.

La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione

4 APRILE – 27 LUGLIO 2025

 

Biglietti disponibili dal 1° febbraio 2025

 

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia sono liete di annunciare la prossima grande mostra Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione, visitabile dal 4 aprile al 27 luglio 2025. 

Curata da Giulio Manieri Elia, Guido Beltramini e Francesca Borgo, la rassegna propone un’affascinante indagine sulla concezione del corpo umano che si afferma nella Venezia del Rinascimento tra arte, scienza e cultura materiale. Corpi moderni esplora, più precisamente, il modo in cui, per la prima volta, il corpo è stato concepito quale campo d’indagine scientifica, oggetto di desiderio e mezzo di espressione di sé. Il Rinascimento segna, infatti, un punto di svolta in cui il corpo non è più solo una realtà biologica, ma una costruzione culturale, un elemento plasmato dalla scienza, dall’arte e dalle convenzioni sociali.

La mostra raccoglie straordinarie opere d’arte, alcune delle quali presentate in Italia per la prima volta, tra disegni, dipinti e sculture provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni internazionali e nazionali con capolavori di Leonardo da Vinci, Michelangelo, Albrecht Dürer, Tiziano, Giorgione e Giovanni Bellini, accanto a strumenti scientifici, modelli anatomici, libri, abiti, miniature e oggetti di uso quotidiano. 

Studi per la Sibilla libica
Michelangelo Buonarroti (1475 – 1564), Studi per la Sibilla libica , 1510-11 ca., pietra rossa e tocchi di gessetto bianco su carta, 289 x 214 mm, New York, The Metropolitan Museum of Art, Inv. 24.197.2 

 

Il percorso è suddiviso in tre grandi capitoli. Il primo, intitolato “Il corpo svelato: conoscere”, approfondisce la scoperta del corpo umano come oggetto di studio scientifico e medico, che trova a Padova e Venezia due centri di rilevanza europea. 

Con l’occasione torna a essere visibile al pubblico, dopo sei anni, il celebre Uomo vitruviano di Leonardo, tra le icone delle Gallerie dell’Accademia e dell’intero patrimonio culturale mondiale, che verrà per la prima volta accostato a un rilievo metrologico greco antico, innescando una riflessione sul concetto di “misura” e di “ideale”, che trova origini antichissime.

Disegno di Leonardo da Vince "Uomo vitruviano"
Leonardo Da Vinci (1452 – 1519), Studio proporzionale di corpo maschile (‘Uomo vitruviano’), 1498, punta d’argento, penna e inchiostro, inchiostro diluito su carta, 345 x 246 mm, Venezia, Gallerie dell'Accademia, inv. 228r

 

La seconda sezione, “Il corpo nudo: desiderare”, analizza la rappresentazione del corpo come oggetto di sguardo e di desiderio. Da una parte, il corpo nudo femminile, raffigurato, secondo l’invenzione tipica del Rinascimento e che avrà fortuna fino ai giorni nostri, dalla Venere sdraiata e adagiata sul paesaggio. Dall’altra, il corpo maschile lirico, sofferente e sublime dei santi e degli eroi biblici, ritratti all’antica. 

 

Venere dormiente di Tiziano, opera conservata a Galleria Borghese
Girolamo da Treviso (1498 ca. – 1544 ca.) o Monogrammista HIRT-TV (XVI sc.), Venere dormiente, 1515 ca., olio su tela, 130 x 213 cm, Roma, Galleria Borghese, Inv. 030

 

Il desiderio del corpo che assicura discendenza e futuro è messo in scena da oggetti di ambito domestico quali cassoni e deschi da parto, e da splendidi ritratti di giovani spose che, nascondendo un seno, invitano a un erotismo regolato, secondo una tradizione iconografica molto diffusa in ambito veneto. Enigmatico in tal senso il meraviglioso quadro di Tiziano, Gli Amanti, dalla collezione reale inglese di Windsor, dove il gesto dell’uomo che carezza il seno scoperto dell’amante è stato solo recentemente interpretato come un atto che sancisce il legame nuziale. In mostra, anche l’unica copia al mondo dei “Sonetti lussuriosi” di Pietro Aretino (collezione privata), e una splendida cuffia da donna, unico esemplare di cappello femminile cinquecentesco di raffinata qualità, in arrivo dal Metropolitan Museum of Art di New York. 

 

La terza e ultima sezione, “Il corpo costruito: rappresentarsi”, illustra il corpo come spazio di rappresentazione culturale. Vestiti, trattati di chirurgia, accessori di cosmesi e cura del corpo testimoniano la necessità dell’uomo e della donna rinascimentali di aderire a standard e modelli sociali che si riflettessero nella loro raffigurazione, attraverso uno specifico inventario di simboli e orpelli che definivano il maschile e il femminile. Tra i vari oggetti legati alla bellezza spicca un rarissimo scrigno del XVI secolo, una sorta di contemporanea e preziosa make-up box, col suo contenuto di specchi, profumi e oggetti della cura di sé (collezione privata).

 

Ma la rassegna indaga anche l’idea del superamento del corpo stesso, esponendo le armature e le protesi meccaniche utilizzate per la prima volta durante il Rinascimento per sostituire gli arti persi in guerra, corroborando la concezione del corpo quale campo della sperimentazione, della metamorfosi, della trasformazione. Il gesto, la mimica, l’esercizio fisico erano, del resto, finalizzati a forgiarlo, al di là del suo dato naturale. 

Corpi moderni costituisce un viaggio nel corpo della prima età moderna, esplorando un modo di pensare che si ritiene solo erroneamente esclusivo del nostro tempo, avvicinando i visitatori a questioni che dominano le scienze, le arti e i miti di oggi come di allora: la natura e il futuro dell’umanità, la sessualità e la riproduzione, la bellezza e l’invecchiamento, i confini dell’umano, l’identità.

 

In occasione dell’esposizione viene pubblicato un ampio catalogo da Marsilio Arte, curato da Giulio Manieri Elia, Guido Beltramini e Francesca Borgo, con saggi di importanti studiosi internazionali e italiani.

 

La mostra è promossa e organizzata dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia e da Marsilio Arte, con il contributo della Regione del Veneto e il sostegno dell'Associazione dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia, tramite la quale hanno contribuito: Scuola Piccola Zattere, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Venetian Heritage, Save Venice, Comitato Austriaco Venedig Lebt, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani.

 

 

Ufficio stampa

Marsilio Arte | Giovanna Ambrosano: g.ambrosano@marsilioarte.it; +39 3384546387

 

Gallerie dell’Accademia

Venezia, Campo della Carità 1050

www.gallerieaccademia.it