In un ambiente buio e non definito il corpo esanime di Cristo, il volto contratto ancora in un’espressione di dolore, è adagiato premurosamente da tre angeli sul sudario. Le dimensioni raccolte e l’ingombro delle figure all’interno dello spazio dipinto rendono l’intonazione pietistica convincente. Rispetto alle prime sperimentazioni di Padovanino, tratte dagli affreschi giovanili di Tiziano alla Scuola del Santo a Padova, qui l’artista sembra guardare a Palma il Giovane, di cui è proposto in questa sala un eloquente confronto.
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