Eseguito tra la fine del 1812 e gli inizi del 1813, il dipinto venne realizzato come saggio per il quarto anno di pensionato a Roma. Hayez, già dal 1809, si trovava nell’Urbe con una borsa di studio bandita dall’Accademia di Belle Arti di Venezia per affinare il proprio talento: a proposito dello straordinario potenziale artistico di Hayez, in una lettera del 28 aprile 1812 Cicognara scrisse a Canova: “Oh per Dio che avremo anche noi un pittore: ma bisogna tenerlo a Roma ancora qualche anno e io farò di tutto perché vi rimanga”. Il Rinaldo e Armida, ispirato a una delle pagine più celebri della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, nei primi mesi del 1813 venne esposto all’Accademia Nazionale di Venezia a Roma, ottenendo grande successo, per poi essere inviato all’Accademia di Belle Arti veneziana, nell’estate dello stesso anno, dove ebbe altrettanta fortuna.
Si tratta di una delle più convincenti prove giovanili di Hayez, di gusto ancora pienamente neoclassico, nella quale le due plastiche figure in primo piano ammiccano esplicitamente ai contemporanei capolavori di Canova, come ad esempio alla Paolina Borghese realizzata tra il 1805 e il 1808, e all’illustre tradizione pittorica veneziana del Cinquecento “nella direzione del più caldo naturalismo tizianesco”, come ha notato Fernando Mazzocca (1994).