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La loggia accoglie una lunga e ritmata sequenza di rilievi narrativi. L’avvio è dato dai calchi in gesso di quattro steli funerarie realizzati da Antonio Canova, tra i raggiungimenti più alti dell’artista per la brevità e incisività dell’assunto narrativo. Tra le opere esposte rivestono particolare importanza i modelli originali in gesso di sei metope, ultima creazione artistica di Canova. La sequenza si conclude con due calchi appartenenti alla serie di bassorilievi con episodi tratti da poemi omerici, che non vennero mai scolpiti in marmo e rimasero allo stadio del gesso. In posizione isolata è posto il monumentale gruppo della Pietà, eseguito da Bartolomeo Ferrari. Emergono inoltre i grandi calchi in gesso di due leoni per il monumento di papa Rezzonico, Clemente XIII, in San Pietro, testimonianza delle straordinarie capacità dello scultore nella resa di effetti naturalistici.