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Nel piccolo vestibolo quadrato, che segue la sala di Francesco Hayez, quasi a cercare un dialogo con La distruzione del tempio di Gerusalemme, è collocato il bassorilievo con la Liberazione dell’Ossesso di Luigi Borro. Viene inoltre esposto in questo ambiente il Busto di Giovanni Bellini, sempre di Borro, assieme al Busto di Tiziano, eseguito da Rinaldo Rinaldi e al Busto di Sebastiano del Piombo di Lorenzo Larese Moretti. Questi ritratti marmorei rappresentano una sorta di Pantheon dei principali esponenti della gloriosa scuola pittorica veneziana.