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La pala era in origine destinata all’altare della Scuola di Sant’Antonio da Padova, all’interno dell’edificio che ospitava la confraternita presso la chiesa dei Frari. 

Il dipinto, firmato nel cartiglio LAZARUS • BASTIANUS/ P, raffigura Sant’Antonio seduto sulla sommità del tronco di un albero di noce, colto in atto di predicare con portamento ieratico. La scena rievoca l'episodio degli ultimi anni di vita di sant’Antonio, quando, ritiratosi a Camposampiero, allievare le cattive condizioni di salute, gli venne allestita dall’amico conte Tiso una cella sui rami di un noce dal quale predicava ai fedeli.

La presenza ai piedi dell’albero di San Bonaventura, a sinistra, e del beato Luca Belludi, a destra, rendono la pala – secondo quanto indicato negli studi - “una sorta di manifesto propagandistico in favore della promozione dei membri dell’ordine francescano” (L. Sartor). La assenza dell’aureola nel San Bonaventura induce a datare l’opera entro il 1482, anno della canonizzazione del santo.