Il Paradiso riconquistato. Trame d’oro e colore nella pittura di Michele Giambono è la nuova mostra in programma alle Gallerie dell’Accademia di Venezia dal 16 dicembre 2016 al 17 aprile 2017, a cura di Paola Marini, Matteo Ceriana e Valeria Poletto.
Il progetto espositivo, che riunisce temporaneamente 14 opere, ha come protagonista il lavoro di Michele Giambono (Venezia, 1400 circa - 1462), pittore sensibile e raffinato tra i protagonisti del tardogotico veneto, oltre ad altre opere esemplari della produzione pittorica lagunare degli anni ’30 e ’40 del Quattrocento, ed è stato voluto dalle Gallerie per valorizzazione e contestualizzare i risultati emersi nel corso del restauro di uno dei capolavori di Giambono, fra i tre appartenenti alla collezione dell’istituzione: la Pala detta del Paradiso (o di Ognissanti), commissionata al pittore veneziano nel 1447 da Giovanni di Francesco Dotti per la chiesa di Sant’Agnese a Venezia su modello della pala realizzata solo due anni prima da Antonio Vivarini e Giovanni d’Alemagna per la chiesa di San Pantalon, presente anch’essa in mostra. Nove dei 13 dipinti in mostra e il Cristo passo di intagliatore veneziano vicino a Giambono costituiscono di fatto una inedita piccola mostra monografica di questo importante e peculiare artista.
L’intervento di restauro sul Paradiso, iniziato nel 2010 e durato 4 anni, ha fatto emergere risultati inattesi e rilevanti riportando in luce un’opera sostanzialmente diversa da quella di tradizione ottocentesca, suscitando quindi numerosi interrogativi. In primo luogo, legati all’identità di chi collaborò con Giambono nell’esecuzione del dipinto, essendo emersa con chiarezza la presenza di mani diverse che hanno agito, pur sempre nella bottega del maestro, con autonomia e autorevolezza. In secondo luogo, l’esito dell’intervento getta nuova luce sul percorso dello stesso Giambono e in generale sulla produzione artistica a Venezia negli anni ’40 del Quattrocento.
La nuova mostra, nel rigoroso allestimento di Giulia Passante, dà la possibilità al visitatore di apprezzare appieno anche le linee architettoniche e i volumi dei nuovi spazi dell’Ala Mostre Temporanee, di cui occupa le prime due sale. Inoltre è l’occasione per presentare un’altra significativa novità: una piccola tavola inedita trovata nei depositi demaniali e raffigurante la Deposizione dalla croce, attribuita di recente proprio a Michele Giambono e databile attorno agli anni Trenta. L’episodio ritratto si svolge in un articolato paesaggio crepuscolare di concezione tardogotica che si può confrontare con l’ambientazione di un’altra tavola dell’autore: Le Stimmate di San Francesco, anch’essa presente in mostra.