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APERTURE SERALI STRAORDINARIE | QUATTRO NUOVI APPUNTAMENTI ALLE GALLERIE DELL'ACCADEMIA

9, 16, 23 E 30 SETTEMBRE 2023 DALLE 18.15 ALLE 22.15

LA BIGLIETTERIA APRE ALLE 18.30 E CHIUDE ALLE 21.15

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia aderiscono al progetto di valorizzazione finanziato dal MiC con quattro aperture serali straordinarie ogni sabato dal 9 al 30 settembre 2023.

Sabato 9: apertura dell’intera collezione permanente e delle mostre temporanee "Tiziano 1508: agli esordi di una luminosa carriera" e "Laura De Santillana. Oltre la Materia".

Sabato 16: apertura del piano terra e delle mostre temporanee "Tiziano 1508: agli esordi di una luminosa carriera" e "Laura De Santillana. Oltre la Materia" con le opere esposte al piano.

Sabato 23: apertura dell’intera collezione permanente e delle mostre temporanee "Tiziano 1508: agli esordi di una luminosa carriera" e "Laura De Santillana. Oltre la Materia". In concomitanza con le Giornate Europee del Patrimonio il biglietto sarà eccezionalmente 1€ + 1€ di sovrapprezzo e l'apertura sarà dalle 19.15 alle 22.15. 

Sabato 30:  apertura del piano terra e delle mostre temporanee "Tiziano 1508: agli esordi di una luminosa carriera" e "Laura De Santillana. Oltre la Materia" con le opere esposte al piano.

Il costo del biglietto è agevolato: 7 euro + 1 euro di sovrapprezzo da destinare per fronteggiare l'emergenza causata dalle alluvioni in Emilia-Romagna. 

Vi aspettiamo!

GLASS WEEK 2023 | LAURA DE SANTILLANA. OLTRE LA MATERIA.

Dal 9 settembre al 26 novembre nelle sale delle Gallerie dell’Accademia verranno ospitate le opere dell’artista Laura de Santillana, esponente di spicco della tradizione muranese e dell’arte della lavorazione del vetro nel mondo.

In occasione di The Glass Week 2023 e a quattro anni dalla scomparsa dell’artista, le Gallerie dell’Accademia e la De Santillana Foundation Stichting presentano oltre quaranta opere, emblematiche della sperimentazione degli ultimi anni di attività di Laura de Santillana. Per la prima volta la fondazione che ne custodisce la memoria promuove una mostra postuma all’interno di una sede museale, scegliendo le Gallerie come luogo ideale per le creazioni di Laura de Santillana.

Nata a Venezia nel 1955, Laura de Santillana inizia la sua carriera nella rinomata vetreria Venini prima di decidere di dedicarsi completamente all’arte. In mostra si potrà ammirare una selezione di preziose sculture, realizzate tra Murano e la Repubblica Ceca utilizzando modalità di produzione del vetro diverse.

«Ospitare l’opera di Laura de Santillana è un’opportunità straordinaria» afferma il direttore delle Gallerie dell’Accademia Giulio Manieri Elia. «Per noi si tratta di una mostra a lungo desiderata e fortemente voluta. Va alla De Santillana Foundation Stichting la nostra gratitudine per averla proposta. È un progetto su cui tutti abbiamo prontamente creduto, cresciuto in modo corale, rispettoso delle sensibilità del museo e in dialogo con le opere in collezione. Le Gallerie si aprono nuovamente al vetro e alla produzione contemporanea non fanno mancare la loro presenza all’importante occasione della Glass week quando la città di Venezia riflette su una tradizione artistica senza pari, che nessuno meglio di Laura può rappresentare con la sua storia e con il suo lavoro».

A partire da un focus su temi formali e concettuali indagati dall'artista lungo la sua carriera, come ad esempio la serialità e il colore, la mostra propone nelle prime sale alcune opere paradigmatiche prodotte a Murano, capaci di trasmettere al pubblico la ricerca di Laura de Santillana. Benché i lavori successivamente prodotti in Boemia siano centrali in mostra, questi precedenti nuclei di opere servono a tracciare retrospettivamente il percorso creativo dell’artista. Attraverso queste capsule teoriche vengono infatti date al visitatore le chiavi di lettura necessarie per comprendere le ultime sculture, prodotte nella loro complessità formale, estetica e concettuale. Procedendo nel percorso espositivo si incontrano le opere realizzate in Repubblica Ceca che mostrano il risultato di un innovativo e ricercato processo di produzione, perfezionato dall’artista per anni prima della sua scomparsa.

«Dedicare una mostra a Laura de Santillana significa rendere omaggio a una personalità fondamentale per l'arte del vetro, ma vuol dire anche intraprendere un viaggio nella materia e nella sperimentazione fino e oltre i confini conosciuti» hanno spiegato i curatori Rainald Franz e Michele Tavola.

L’esposizione è un viaggio nel cuore di un’arte antica che Laura de Santillana ha saputo trasmettere in chiave contemporanea unendo il sapere tramandato nell’isola di Murano al suo instancabile desiderio di scoprire nuovi linguaggi espressivi.

«È con grande orgoglio e gratitudine che, come Fondazione, organizziamo la prima mostra postuma di Laura nelle prestigiose Gallerie dell'Accademia che ringraziamo per l’accoglienza» afferma Leon Diaz de Santillana, Presidente della De Santillana Foundation Stichting. «La più grande sperimentazione formale e materica di Laura prende corpo proprio nelle ultime sculture prodotte in Boemia, nate grazie alla sua ricca esperienza a Murano. Siamo entusiasti di poter mostrare la profondità e qualità del processo artistico dell'artista, e come le sue idee vanno oltre l’aspetto estetico per avvicinarsi a una ricerca esoterica».

A settembre 2023 | Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera

A settembre | Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera

Le Gallerie dell’Accademia annunciano la mostra Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera, dal 9 settembre al 3 dicembre 2023.

Nel 1508, in una Venezia dominata dai celebri Giovanni Bellini e Giorgione, inizia a emergere la figura di Tiziano che presto supererà la fama di entrambi. È quello, infatti, un anno di svolta, non solo per la carriera di Tiziano, ma per l’intera arte veneziana e, in qualche modo, europea. È in questo momento che il giovane cadorino, quasi ventenne, dimostra il suo talento grazie a imprese pubbliche importanti come la Giuditta con la testa di Oloferne, affresco realizzato sulla facciata laterale del Fondaco dei Tedeschi che, per la vivacità delle tinte e l’impostazione grandiosa, lasciò increduli i contemporanei e, in seguito, i posteri. 

La mostra Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera, a cura di Roberta Battaglia, Sarah Ferrari e Antonio Mazzotta, racconta la nascita del talentuoso artista attraverso 17 opere autografe di Tiziano e una decina di confronti con dipinti, incisioni e disegni di autori a lui contemporanei come Giorgione, Sebastiano del Piombo, Albrecht Dürer e Francesco Vecellio. Tra i lavori esposti ci sono importanti prestiti, per esempio la grande stampa del Trionfo di Cristo della Bibliothèque nationale de France, il Cristo risorto degli Uffizi, l'Angelo con tamburello della Galleria Doria Pamphilj di Roma, la Madonna con il Bambino tra sant’Antonio da Padova e san Rocco del Museo del Prado e il Battesimo di Cristo dei Musei Capitolini. 

Il percorso accompagna il visitatore nel comprendere la capacità straordinaria dell’artista di assimilare velocemente componenti culturali diverse – in particolare giorgionesche, düreriane e michelangiolesche – e indirizzare il linguaggio pittorico veneziano verso una commistione di naturalismo e classicismo.

«Una mostra di ricerca che si pone l’importante obiettivo di portare nuova luce e nuovi argomenti al dibattito critico sull’attività aurorale del Vecellio» commenta il direttore delle Gallerie dell’Accademia Giulio Manieri Elia «Un’esposizione che possiamo definire dossier dedicata a una fase, forse meno nota, della sua produzione, ma che è già ricca di premesse, raggiungimenti e capolavori, propri di una personalità artistica senza pari». 

Molte opere sono riscoperte grazie a nuove ricerche, indagini scientifiche e restauri. L’insieme di questi tasselli spesso ha portato a interessanti rivelazioni, come nel caso della tavola l’Angelo con tamburello, proveniente dalla Galleria Doria Pamphilj di Roma ed esposta per la prima volta in una mostra. Questo dipinto è un frammento di una pala che in origine era collocata nella Chiesa dei Servi a Ferrara, ma che poi è stata smembrata: le ricerche per la mostra hanno individuato gli altri possibili frammenti in una Madonna con Bambino in trono, conservata in Russia, e in un San Francesco, collocato in un museo francese.

Come archeologi, i curatori scavano nelle testimonianze del passato per difendere e provare le loro tesi, come avviene per l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo delle Gallerie dell’Accademia. Il dipinto, stando a Giorgio Vasari che nella seconda edizione delle Vite riporta a suo dire un’informazione ricevuta dallo stesso Tiziano, sarebbe stato eseguito proprio nel 1508. Questa grandiosa immagine, scelta per la copertina del catalogo edito da La Mandragora, esprime tutta la forza del cadorino nella sua prima gioventù. Al suo fianco verrà esposta l’altra versione dell’Arcangelo Raffaele e Tobiolo, dipinta più tardi da Tiziano per la chiesa di San Marziale e cortesemente concessa in prestito dal Patriarcato e dalla Curia di Venezia.

Sono soltanto alcune delle tante storie che raccontano gli esordi di Tiziano, la Venezia del primo Cinquecento, la rilevanza dei committenti e le molteplici influenze culturali acquisite dall’artista. Proprio nel 1508 il cadorino iniziava a tutti gli effetti una carriera pubblica che lo avrebbe, di lì a breve, trasformato nel pittore ufficiale della Repubblica Serenissima e in un imprescindibile punto di riferimento per la storia dell’arte dei secoli successivi. 

 

Scarica qui il comunicato stampa

 

Scopri le attività educative in occasione della mostra di Tiziano!

Per le scuole

LABORATORI PER LE SCUOLE PRIMARIE

PERCORSI DIDATTICI PER LE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO

Per tutti

PERCORSI GUIDATI PER ADULTI

 


 
 

WILLEM DE KOONING ALLE GALLERIE IN CONCOMITANZA DELLA BIENNALE ARTE 2024

LE GALLERIE DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA ANNUNCIANO LA LORO PROSSIMA MOSTRA DEDICATA A WILLEM DE KOONING, TRA I PIÙ INNOVATIVI E INFLUENTI ARTISTI DEL VENTESIMO SECOLO.

Willem de Kooning in his East Hampton Studio, New York, 1971. Photograph by Dan Budnik © 2024 The Estate of Dan Budnik. All Rights Reserved.jpg

Willem de Kooning in his East Hampton Studio, New York, 1971. Photograph by Dan Budnik © 2024 The Estate of Dan Budnik. All Rights Reserved.

Il Direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia Giulio Manieri Elia è lieto di annunciare una grande esposizione dedicata a Willem de Kooning, tra i più innovativi e influenti artisti del XX secolo.

L’apertura è prevista per il 16 aprile 2024, in occasione dell’inaugurazione della 60° Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. 

L’esposizione sarà la prima a esplorare l’impatto che ebbero i due soggiorni italiani di de Kooning, avvenuti nel 1959 e nel 1969, sul suo lavoro.

L’arte che realizzò in Italia e l’influenza dell’Italia sui suoi successivi dipinti, disegni e sculture in America, non è mai stata considerata a fondo prima d’ora. L’effetto duraturo di questi due periodi creativi sarà rivelato attraverso un’esemplare selezione di lavori che vanno dalla fine degli anni Cinquanta agli anni Ottanta.

La mostra è presentata in collaborazione con la Willem de Kooning Foundation, una fondazione privata basata sul patrimonio dell’artista che favorisce gli studi e l’approfondimento della vita e delle opere di Willem de Kooning attraverso la ricerca, le esposizioni e i programmi educativi.

I curatori della mostra sono Gary Garrels e Mario Codognato.

Date: 16 Aprile – 15 Settembre 2024.

Gallerie dell’Accademia, Campo della Carità 1050, Venezia. 

Contatti per la stampa:

Italia – Marsilio Arte
Giovanna Ambrosano, Vera Mantengoli | [email protected] |
+39 3405021740
 
Internazionali – Bolton & Quinn
Erica Bolton | [email protected] | +44 20 7221 5000 | +44 77 1169 8186

Leonardo da Vinci

LEONARDO DA VINCI. L'UOMO MODELLO DEL MONDO

Per celebrare i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci (1519-2019), le Gallerie dell'Accademia presentano la mostra “Leonardo da Vinci. L'uomo modello del mondo”, aperta al pubblico dal 17 aprile al 14 luglio 2019.Il museo veneziano possiede venticinque fogli autografi del genio di Vinci, disegni che offrono un excursus di estremo interesse sulla produzione di Leonardo e ne documentano, lungo tutto l’arco della sua attività, le ricerche scientifiche con studi di proporzione del corpo umano, di botanica, di ottica, di fisica, di meccanica, di armi, e le fasi preparatorie per alcuni dipinti come gli studi per la celebre Battaglia di Anghiari o la Sant’Anna con la Vergine e il Bambino.
Tra tutti eccelle l’Uomo Vitruviano, assurto a simbolo di perfezione classica del corpo e della mente, di un microcosmo a misura umana che è il riflesso del cosmo intero.
La mostra ripercorrerà attraverso gli esempi grafici del maestro, e dei suoi allievi o seguaci, le tappe essenziali della sua esistenza, partendo da due Studi per un’Adorazione dei pastori riferibili al periodo giovanile fino alle splendide Tre figure femminili danzanti attribuibili al periodo francese, momento estremo della sua vita conclusasi ad Amboise il 2 maggio del 1519.
Una sezione speciale sarà dedicata allo studio di proporzioni e di anatomia che vedrà come fulcro lo straordinario Uomo Vitruviano accostato a importanti fogli di Windsor e ad alcune pagine del codice Huygens eccezionalmente provenienti dalla Morgan Library di New York.
In un percorso di grande suggestione, la mostra prevede l’esposizione di oltre settanta opere complessive tra le quali ben trentacinque autografe di Leonardo.

Ente promotore:

Gallerie dell’Accademia di Venezia, co-produttore Associazione Metamorfosi di Roma

Luogo della mostra:

Gallerie dell’Accademia di Venezia, Campo della Carità 1050, 30123 Venezia

Date della mostra:

17 aprile – 14 luglio 2019

Orario di apertura:

lunedì 8.15-14.00

da martedì a domenica: 8.15-19.15

Biglietto:

intero: 15 € (12,00€ + 3 € quota integrazione Mostra)

ridotto per giovani 18-25 anni: 2,00€ +1,50€ quota integrazione Mostra 

Gratuità per legge

 

Mostra a cura di:

Annalisa Perissa Torrini e Valeria Poletto

Catalogo a cura di:

Annalisa Perissa Torrini

 

Ufficio Stampa 

Metamorfosi

Maria Grazia Filippi 

ph. +39 06 83 600 145/146

mob. +39 333 207 5323

contatto e-mail

[email protected]

 

CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia | tel. 02.36755700 | [email protected] | www.clp1968.it

 

www.gallerieaccademia.it

facebook | instagram

@gallerieaccademiavenezia

 

La mostra è inserita tra le iniziative coordinate dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci dell'artista.

Scopri tutti gli eventi: www.leonardocinquecento.it

 

Ecco il ricco programma in occasione della mostra Leonardo da Vinci. L'uomo modello del mondo

PERCORSI GUIDATI GRATUITI

PERCORSI GUIDATI PER LE SCUOLE

LABORATORI PER BAMBINI E RAGAZZI

 

Cartella Stampa: 

Cartella Stampa - Leonardo da Vinci. L'uomo modello del mondo.pdf

 

IL GIOVANE TINTORETTO

[English version below]

IL GIOVANE TINTORETTO

“Mai sono stato così totalmente schiacciato a terra dinanzi a un intelletto umano, quanto oggi davanti a Tintoretto” scriveva Ruskin al padre, dopo aver visitato la Scuola Grande di San Rocco.

“Quanto alla pittura - continuava il critico ottocentesco - penso di non aver saputo che cosa significasse fino a oggi...quello [Tintoretto] ti delinea la tua [sic] figura con dieci tratti e la colora con altrettanti. Non credo che gli servissero più di dieci minuti per inventare e dipingere una figura intera. Prende il via e accumula schiere su schiere, moltitudini che nessuno riesce a contare – senza mai fermarsi, senza mai ripetersi – nuvole e vortici e fuoco e infinità di terra e mare, per lui niente fa differenza”.

Il più veneziano tra gli artisti del Rinascimento, colui che più ha “segnato” Venezia con il marchio inconfondibile del suo genio - chiamato da dogi e notabili ad abbellire palazzi e chiese della città - è stato in effetti capace di stupire e impressionare intere generazioni di amanti dell’arte. Ha stupito i suoi contemporanei, impressionato El Greco, Rubens e Velasquez, anticipato per molti versi la sensibilità di artisti contemporanei e ora, a 500 anni dalla nascita, torna ad affascinare il pubblico in occasione delle celebrazioni che tutta Venezia gli dedica, a partire dal prossimo settembre.

LA MOSTRA

La mostra, curata da Roberta Battaglia, Paola Marini e Vittoria Romani, ripercorre attraverso circa 60 opere, il primo decennio di attività del pittore veneziano, dal 1538, anno in cui è documentata un’attività indipendente di Jacopo Robusti a San Geremia, al 1548, data del clamoroso successo della sua prima opera di impegno pubblico, Il Miracolo dello schiavo, per la Scuola Grande di San Marco, oggi vanto delle Gallerie dell’Accademia: un percorso appassionante che ricostruisce quel periodo straordinario di stimoli e sperimentazioni grazie ai quali Tintoretto ha rinnovato profondamente la pittura lagunare, in un momento di grandi cambiamenti.

Il percorso espositivo comprende 26 eccezionali dipinti di Tintoretto proposti entro una nuova prospettiva e affiancati a prestiti provenienti dalle più importanti istituzioni pubbliche e private del mondo. Dal Louvre di Parigi alla National Gallery di Washington, dal Museo del Prado di Madrid agli Uffizi di Firenze, dalla Galleria Borghese di Roma al Kunsthistorisches Museum di Vienna, dal Museum of Fine Arts di Budapest alla Fabbrica del Duomo di Milano, dalla Courtauld Gallery di Londra al Wadsworth Atheneum di Hartford.

Seguendo un ordine cronologico articolato in quattro sezioni, il percorso indaga quel periodo tuttora fortemente dibattuto della formazione di Tintoretto, non facilmente riconducibile a una bottega o a una personalità individuata, mettendolo in relazione con il contesto artistico e culturale veneziano degli anni trenta e quaranta del Cinquecento. Jacopo Robusti acquisì e trasformò i suoi modelli per sviluppare uno stile drammatico e rivoluzionario, attraverso le suggestioni ricevute da Tiziano, Pordenone, Bonifacio de’ Pitati, Paris Bordon, Francesco Salviati, Giorgio Vasari, Jacopo Sansovino, presenti in mostra con opere significative. In mostra dipinti e le sculture di artisti della generazione di Tintoretto che lavorarono nello stesso ambiente, tra i quali Andrea Schiavone, Giuseppe Porta Salviati, Lambert Sustris e Bartolomeo Ammannati.

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Cartella stampa "Il giovane Tintoretto"

CS "Il giovane Tintoretto"

CS Tintoretto 500

 

English version

THE YOUNG TINTORETTO

“I never was so utterly crushed to the earth before any human intellect as I was today before Tintoret”; so wrote Ruskin to his father after having visited the Scuola Grande di San Rocco.

He then continued to say that, with regard to painting, he thought he had never until then known what it meant. Tintoretto delineated a figure with ten strokes and added as many colours. “I don’t believe it took him ten minutes to invent and paint a whole length. Away he goes, heaping host on host, multitudes that no man can number—never pausing, never repeating himself—clouds and whirlwinds and fire and infinity of earth and sea.”

The most Venetian of Renaissance artists, the man who most “marked” Venice with the unmistakable brand of his genius – called on by doges and aristocrats to beautify the buildings and churches of the city – he was in fact able to amaze and astound whole generations of art lovers. He amazed his contemporaries, impressed El Greco, Rubens, and Velasquez, and in many respects anticipated the sensitivity of contemporary artists. Now, five hundred years after his birth, he is returning to fascinate the public on the occasion of the celebrations that the whole of Venice will be organising for him, starting in September.

THE EXHIBITION

Through some 60 works, the show The Young Tintoretto, curated by Roberta Battaglia, Paola Marini, and Vittoria Romani, will range over the first decade of the Venetian painter’s activity, from 1538 (the year in which there was first documented an independent activity by Jacopo Robusti, in San Geremia) to 1548, the date of the clamorous success of his first public work, the Miracolo dello schiavo, for the Scuola Grande di San Marco, today the pride of the Gallerie dell’Accademia: an exciting itinerary that reconstructs that extraordinary period of stimuli and experimentation as a result of which Tintoretto profoundly renewed Venetian painting, at a time when it was undergoing great changes.

The show brings together 26 exceptional paintings by Tintoretto and, at the same time, highlights the works from the museum’s permanent collection which will be seen from a new viewpoint, flanked as they are by loans from some of the most important public and private institutions in the world. From the Louvre in Paris to the National Gallery, Washington; the Prado, Madrid; the Uffizi, Florence; the Galleria Borghese, Rome; the Kunsthistorisches Museum, Vienna; the Museum of Fine Arts, Budapest; the Fabbrica del Duomo, Milan; the Courtauld Gallery, London; and the Wadsworth Atheneum, Hartford.

Following a chronological order divided into four sections, the itinerary will investigate the still strongly debated period of Tintoretto’s formation, which cannot easily be referred back to a recognized workshop or individual, by relating him to the Venetian artistic and cultural context of the 1530s and 1540s. In this way there will be clarified how Jacopo Robusti acquired and transformed his models in order to develop a dramatic and revolutionary style through the stimuli of Titian, Pordenone, Bonifacio de’ Pitati, Paris Bordon, Francesco Salviati, Giorgio Vasari, and Jacopo Sansovino, all represented in the show by significant works. There will also be exhibited paintings and sculptures by artists of Tintoretto’s generation and who worked in the same milieu, among them Andrea Schiavone, Giuseppe Porta Salviati, Lambert Sustris, and Bartolomeo Ammannati.

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