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Proviene dalla Scuola dei Mureri presso San Samuele dove è ricordata sull’altare della sala al primo piano dalle fonti sei e settecentesche. Fu rimossa all’inizio dell’Ottocento con la soppressione della Scuola, quindi demanializzata e destinata alle Gallerie dell’Accademia, dove arrivò solo nel 1929. I due santi protettori dei muratori (mureri), Tommaso e Magno, sono rappresentati ai lati del Cristo, con la innovativa e riuscitissima invenzione iconografica di inscenare una Incredulità di san Tommaso all’aperto, al di sotto di una loggia a marmi policromi di straordinario effetto realistico. Proprio la perizia mostrata da Cima nella descrizione della collocazione spaziale potrebbe rimandare alla professione esercitata dai membri della Scuola. Tutta giocata su tonalità fredde impostate sui bianchi e gli azzurri, la composizione mostra i tre personaggi quasi sporgenti sul proscenio, a evocare il confronto diretto con la scultura coeva e in particolare con l’attività della famiglia Lombardo. Una seconda versione dello stesso tema, risolta però in modo più tradizionale con gli apostoli disposti attorno al gruppo Cristo - san Tommaso era stata dipinta da Cima per la confraternita dei Battuti a Portogruaro (oggi a Londra, National Gallery).