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La tela proviene dalla Scuola della santissima Trinità a Venezia, dove faceva parte di un piccolo ciclo di dipinti sul tema della creazione del mondo insieme con il Peccato originale e Caino e Abele, anch’essi ora esposti nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia, e con il molto rimaneggiato Adamo ed Eva davanti al Padre Eterno, ora presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. Gli animali, rappresentati da Tintoretto durante l'atto della loro creazione, sono disposti per serie successive sovrapposte in funzione della rappresentazione del movimento in una sola direzione. La figura del Dio creatore si tende come una freccia poggiando con i piedi sul tronco del grande albero verticale e piegando con impeto il tronco dell'alberello flessibile in riva al mare. Dietro a lui altri animali, come l'unicorno, rientrano nell'immagine con la sola testa, in taglio fotografico. Il ciclo di tele di Tintoretto, ricordato per la prima volta da Raffaele Borghini (1584), è documentato dai pagamenti a partire dal 1550 e ne continuava uno precedente di altri tre dipinti, ora perduti, del pittore veronese Francesco Torbido, commissionati a partire dal 1547.